martedì 31 luglio 2012

Ma l’euro è davvero fallito? articolo su il manifesto


Sergio Cesaratto*
I mercati si sono ieri ripresi e gli spread di nuovo calati sotto i 500 punti. Questo in seguito alle foto di Merkel e Hollande – che tanto ci ricordano Merkosy - che giuravano che l’euro sopravvivrà, e alle coeve dichiarazioni di Draghi che la BCE farà di tutto per salvare la moneta unica. In costoro v’è da credere, così come non deve preoccupare l’opposizione della Bundsbank che super-MarioD, si dice, sta cercando di ammorbidire. Costoro non vogliono infatti far cadere l’euro, ma semplicemente tenere i popoli europei sulla griglia dell’austerità, per cui 450 punti di spread vanno benissimo. Un po’ troppi per Monti, a cui andrebbero bene 200, sufficienti per continuare le politiche di attacco a diritti sociali e lavorativi salvando la faccia. Una sinistra autorevole pretenderebbe che la BCE ripristinasse i 25 punti pre-crisi. Senza dimenticare che questo costituirebbe solo il primo passaggio verso la risoluzione della crisi, la quale richiede un radicale ridisegno dell’impianto europeo. L’euforia dei mass media di regime per l’ennesimo evitato crollo dell’euro altro non è che l’ulteriore esempio della disinformazione denunciata dall’appello di martedì scorso su questo giornale. Poiché, inoltre, nulla di concreto è stato deciso, in quanto linea degli annunci appare bastevole a non far scappare di mano la situazione, si ricomincerà presto col balletto degli spread.

mercoledì 25 luglio 2012

La BCE porta la crisi a Berlino- un articolo su il manifesto



Sergio Cesaratto*
Con l’inferno scatenato nei mercati e un assordante assenza di leadership europea, il destino anche per Italia e Spagna è segnato: un destino di inutili sacrifici prima, di uscita disordinata poi. Bene dunque ha fatto ieri su queste colonne  Pitagora a invocare una uscita ordinata del nostro paese. Questa non solo è possibile, ma realistica. Circa la fattibilità rimandiamo a Sergio Levrero nel e-book  “Oltre l’austerità”. Il realismo dipende dal fatto che un intervento della BCE oggi unanimemente invocato sarebbe limitato dai tedeschi a riportare gli spread appena sotto i 500 punti, senza intaccare le cause né prossime né remote della crisi.

domenica 22 luglio 2012

VUOTO DEMOCRATICO


Pubblichiamo un articolo di Aldo Barba uscito oggi con il manifesto.

Un pareggio di bilancio poco democratico e molto recessivo

Aldo Barba*

Il Fiscal Compact rappresenta un completamento degli interventi con cui l’Europa ha inciso sulle istituzioni responsabili della conduzione della politica economica nei paesi membri. Da un lato, esso rafforza l’ortodossia fiscale posta a fondamento della moneta unica, risolvendo definitivamente la residua asimmetria tra politica di bilancio e politica monetaria creata con l’assetto di Maastricht: ora sono entrambe (e non più solo la politica monetaria) interamente e formalmente sottratte al controllo delle istituzioni elettive nazionali. Dall’altro lato, colloca lo svuotamento delle sovranità nazionali in un contesto politico di esplicita rinunzia ad ogni velleitarismo comunitario. Il bilancio in pareggio si impone come principio costituzionale nei singoli paesi; la sede della loro programmazione economica e finanziaria diviene l’Unione; di fatto, a guidare l’Unione non sono però istituzioni federali, ma un gruppo di comando ristretto capeggiato dai tedeschi e al quale gli altri paesi accedono in misura determinata dalla rispettiva dote di solidità finanziaria.

venerdì 20 luglio 2012

"Oltre l'austerità" on line

Siamo on line: "Domandiamo alle forze politiche della sinistra quali altri sacrifici ritengono il paese debba inutilmente affrontare prima di assumersi le proprie responsabilità davanti alla realtà."

La sinistra è on line?

“Oltre l’austerità”, un ebook gratuito per capire la crisi



Da oggi è scaricabile gratis sul sito di MicroMega l'ebook "Oltre l'austerità" (a cura di Sergio Cesaratto e Massimo Pivetti, 188p., pdf, 2,3mb). Un contributo indispensabile per approfondire i temi della crisi economica e sociale che ha investito l'Europa e le prospettive per la sua soluzione. Con estremo rigore analitico, ma con un linguaggio accessibile anche per il lettore non specialista, gli autori del volume fanno giustizia di molti luoghi comuni, superficialità ed errori con in quali, anche sulla stampa italiana, è stata raccontata la crisi. L'introduzione è su il manifesto.


di Sergio Cesaratto
"Oltre l’austerità" è in primo luogo un libro di denuncia delle politiche folli che in Europa e in Italia porteranno inevitabilmente – e in proporzioni sconosciute da generazioni – ad alti livelli di disoccupazione, crollo degli standard di consumo e dei servizi sociali e degrado delle nostre comunità. E' un passato che tristemente ritorna. Chi porti la responsabilità politica di questo, se la Merkel, o Monti (e con lui le forze che lo sostengono), oppure ancora i gruppi dirigenti della sinistra radicale europea, in gran parte superficiali e disinteressati ai temi reali, non è nostro compito dire. Così come non vogliamo giudicare quante responsabilità per essere giunti a questo punto vadano attribuite agli ignominiosi governi Berlusconi, oppure ai governi ulivisti di centrosinistra, che dell’unificazione monetaria europea hanno fatto la propria bandiera subordinando a essa gli obiettivi della piena occupazione e di una più equa distribuzione del reddito e aprendo così la strada al ciclico ritorno del Cavaliere.

giovedì 19 luglio 2012

Ecco l'e-book: economisti oltre l'austerità


E' arrivato! L'e-book da venerdì 20 in linea http://temi.repubblica.it/micromega-online/, e l'introduzione su carta su il manifesto. Sosteniamolo! è l'unico che non passa sotto silenzio l'approvazione definitiva venerdì  20 del fiscal compact. Domenica 22 articolo di Aldo Barba sul quotidiano.
Chiedo a tutti i compagni la massima diffusione dell'e book come strumento di studio e di lotta politica. (scaricarlo è ovviamente gratis) Gli autori tutti si sono davvero spesi - sono tutte persone assai impegnate nell'attività universitaria - per comporlo, e il risultato è notevole. Fra loro il meglio degli economisti critici. Più sotto l'indice. Buona lettura.

Oltre l’austerità
A cura di Sergio Cesaratto e Massimo Pivetti
Roma, luglio 2012
(http://temi.repubblica.it/micromega-online/)

 In memoria di Pierangelo Garegnani, di cui costante è stato l'incitamento a coniugare l'analisi teorica con le implicazioni per la politica economica

Indice
Introduzione 6
S. Cesaratto e M. Pivetti


1. Le politiche economiche dell’austerità
L’austerità, gli interessi nazionali e la rimozione dello Stato 11
M. Pivetti
Molto rigore per nulla 19
G. De Vivo

sabato 14 luglio 2012

La manovra infinita


Mentre quasi tutti i quotidiani strepitano contro le agenzie di rating e la finanza cattiva (incluso, ahimé il manifesto in prima), l'approvazione del fiscal compact e dunque la linea dell'austerità spiega, sebbene indirettamente, assai meglio l'abbassamento del rating italiano da parte di Moody's. Qui il mio articolo su il manifesto di oggi.
Sull'attribuzione a una nebulosa finanza cattiva e ai banchieri tutte le colpe senza che si individuino chiaramente i meccanismi, e discolpando economia capitalistica reale e scelte politiche, dovremo tornare. Intanto si veda qui.
E tutti sull'allerta: a giorni su Micromega on line l'e book sulla crisi con 15 interventi della crème de la crème degli economisti critici italiani. Vacanze di studio, è la crisi bellezza!

Attenta Germania che l'Italia potrebbe uscire dall'euro
Sergio Cesaratto
Nel clima di sospensione di ogni democrazia sostanziale nel paese, giovedì il Senato ha ratificato il cosiddetto “fiscal compact” con la medesima (vergognosa) maggioranza bulgara che aveva approvato l’inscrizione del pareggio di bilancio in Costituzione. Ora la parola passa alla Camera. Non sembra che, con l’eccezione de il manifesto, gli organi di informazione abbiano cercato di spiegare ai cittadini cosa fosse in ballo, e pour cause.

domenica 8 luglio 2012

Critiche all'MMT tradotte in italiano


 Carmen e Istwine hanno gentilmente tradotto su Voci dall'estero il mio nuovo post sull'MMT. Grazie!

LA FALSA VITTORIA DELLA MMT


Un nuovo articolo di Sergio Cesaratto rilancia la discussione sulla MMT - teoria universale e salvifica o tassello parziale da aggiungere ad un quadro più complesso e generale? Per il Prof di Siena è la seconda. In fondo all'articolo i riferimenti all' interessante dibattito che ne è seguito.
Grazie ad Istwine per la preziosa collaborazione!

martedì 3 luglio 2012

Una nuova critica a Wray e all'MMT


Nakedkeynesianism ha pubblicato una mia nota critica (ma non ostile) a Wray e agli MMT (grazie Matias!). Nonostante essi ritengano di aver capito per primi la crisi europea, questo non è vero, sebbene ne abbiano capito prima di altri un elemento importante e di ciò gli va dato atto (ci mancherebbe). L'elemento è la rinuncia a una banca sovrana da parte degli stati nazionali. Il problema è che i toni che usano gli impediscono un dialogo sereno, non accorgendosi della parzialità delle loro tesi (a mio avviso, nel complesso, la crisi europea non l'hanno capita). In fondo v'è un po' di discussione (grazie Ramanan!).

(further, further discussion here and here)

Degli amici stanno procedendo alla traduzione in italiano.

The spurious victory of MMT

Sergio Cesaratto (Guest Blogger)

In a widely read blog aggregator
Randy Wray has declared victory of MMT and that we are all MMTs by now. Victory on who? And I personally do not feel MMT, or better I feel MMT, Sraffian, Kaleckian, Marxist and many other things, each taken with a degree of salt. Fanaticism and over-excitement is not part of heterodox Economics, let alone of academic work, and the fact that Wray got so nervous after a initial critical comment by a reader is telling that we might be far away from a cool and equilibrate economic dialogue. MMT has provided a lot of important insights, as other approaches, about the European crisis. Also intellectual adversaries like Werner Sinn have contributed to our understanding of the crisis, in this case over the role of Target 2 (that for the first time or so Wray mentions). MMT has, indeed, missed the main feature of the EZ crisis: its nature of a balance of payment crisis. Anyway, I do not see the MMT explanation as alternative, but as complementary to the BoP crisis view. In this regard, more modesty would help everybody in our common scientific and political enterprise. While my own view of the EZ crisis as a BoP crisis is here (this WP is a longer version of an article in a book that will be published likely by Routledge, a blog version is here), below you can find some critical remarks on the MMT view of the EZ crisis part of a longer paper that will be published in Spanish. These remarks develop a bit further the post on MMT already published here which is also a section of the WP. Having said so, I am ready to acknowledge that along Godley 1992, De Grauwe 1998, Kelton and Wray (and few others like Barba and Pivetti) have provided prescient predictions of the forthcoming crisis, each emphasises one aspect of it.